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Emilio Fede

Emilio Fede
Da: La foto del giorno Pubblicato In: Luglio 21, 2025 Visualizzato: 23

Emilio Fede


Chiacchierato e criticato giornalista televisivo, Emilio Fede mescola grinta e caparbietà
a uno stile tutto personale nella conduzione dei notiziari. C'è chi lo stima e apre un fan
club, chi lo denigra e lo accusa di essere un ruffiano, di fare disinformazione e non
informazione. Emilio Fede è e rimane un volto noto dei nostri teleschermi che nella sua
lunga carriera è stato in grado di compiere scelte coraggiose per documentare i fatti che
accadono nel mondo.

Nasce a Barcellona, in provincia di Messina, il 24 giugno 1931 e inizia giovanissimo la
carriera giornalistica come cronista de "Il momento - Mattino" di Roma, dove si
trasferisce "alla vigilia dei ventidue anni" e dove ha modo di portare a termine gli studi.
Si trasferisce in seguito a Torino a lavorare per la "Gazzetta del Popolo" per la quale,
dopo un po' di tempo, diventa inviato speciale.



Le prime tappe importanti che decretano il suo successo sono allacciate all'emittente
televisiva pubblica Rai dove entra nel 1954 e ne diviene giornalista fisso a partire dal
1961. Si sposa nel 1964 con Diana De Feo (figlia di Italo De Feo, allora vicepresidente
della Rai, personaggio molto potente), sua attuale compagna, dalla quale ha due figlie
Simona e Sveva (che gli daranno 4 nipoti).

In quegli anni alla Rai, Emilio Fede è inviato itinerante in Africa, dove documenta gli
avvenimenti di ben 44 Paesi: l'incarico durerà otto anni. Chiusa l'esperienza africana,
dalla quale esce con tanti ricordi e con una malattia (forse il colera o una forma grave di
malaria), le cui prime avvisaglie si verificano proprio durante l'incontro/intervista a
Mohamed Siad Barre, inizia il periodo delle inchieste per il settimanale tv7 del tg1.



Seguirà la conduzione del tg1 dal 1976 al 1981, del quale diviene direttore pro tempore
dal 1981 al 1983. Nel 1983 conduce inoltre la trasmissione di intrattenimento "Test".
Tra le inchieste condotte ne ricordiamo una divenuta famosa, che tanto fa scandalo e
solleva l'opinione pubblica italiana. Si tratta dell'inchiesta che porta alla luce l'utilizzo
di un farmaco da parte di allevatori per gonfiare la carne, farmaco che produrrebbe il
rischio in chi la consuma, di tumore e impotenza sessuale: la famosa bistecca agli
estrogeni.

Un'altra vicenda importante coinvolge Emilio Fede - ormai direttore del tg1 - e gli da
modo di dimostrare il suo carattere caparbio, la forza e la convinzione riposta nelle sue
scelte nell'esercizio della missione di giornalista. Tali scelte potrebbero addirittura
compromettere la sua posizione lavorativa. Si tratta della decisione di documentare in
diretta per intero, lo straziante tentativo di salvataggio di Alfredino, caduto nel pozzo e
tragicamente deceduto a Vermicino (un piccolo comune sui colli di Roma) il 10 giugno
1981. Vicenda in cui interverrà anche l'allora presidente della Repubblica Sandro
Pertini.



Si dimette dalla Rai nel 1987 (è in quest'anno che sarà colpito - tra l' altro - da una
condanna per gioco d'azzardo) passando a Rete A di cui dirige il notiziario. Approda
nel 1989 alla Fininvest (anno in cui allaccia più saldamente l'amicizia con Silvio
Berlusconi), diviene inizialmente direttore della struttura informativa Video News, e in
seguito è ideatore, conduttore e direttore di Studio Aperto (il telegiornale di Italia Uno).

Nel 1992 è il primo giornalista ad annunciare l'attacco americano su Baghdad e la
cattura di Bellini e Cocciolone, due piloti italiani. È dallo stesso anno (1992) che ricopre
la carica di direttore del tg4.
Ma l'anchor man più appassionato dei nostri schermi si rivela col tempo anche
scrittore: Emilio Fede esordisce infatti nel 1997 con il libro dal titolo "Finché c'è Fede", al
quale seguiranno altri sei: "Privè. La vita è un gioco" (1998), "L'invidiato speciale"
(1999), "La foglia di fico" (2000), "Samba dei ruffiani" (2001), "La cena dei cretini" (2002).
I suoi libri sono caratterizzati da uno stile semplice e pulito attraverso il quale riesce a
mescolare riflessioni sulla propria esperienza di giornalista e considerazioni sugli
eventi mondani e non, sulle amicizie, i gossip, i personaggi politici e dello spettacolo.

Fanno più parte dei gossip che della "storia" il suo ingresso a sorpresa vestito da Babbo
Natale nella casa del Grande Fratello (durante la prima edizione, 2000) dispensando
regali agli ultimi 4 sopravvissuti e la sua presenza a sostituzione di un influenzato
Enzo Iacchetti nella conduzione di Striscia la Notizia (febbraio 2005). Stiamo tuttavia
parlando di due programmi che segnano notevolmente la storia televisiva dei nostri
anni, dati i successi di pubblico e le elevate audience ottenute.
Sono in un certo senso famosi anche i "fuori onda" del tg4 che, sempre il programma

Striscia la Notizia, mette in onda per canzonare il giornalista e denunciarne il carattere
un po' burbero e collerico.
Emilio Fede, vanta anche un fan club, presente in internet, nato il 27 ottobre 1995.
Nella primavera del 2012 viene data notizia da alcuni quotidiani che Fede nel dicembre
2011 avrebbe voluto depositare 2 milioni e mezzo di euro presso una banca di Lugano,
in Svizzera, ma questa avrebbe rifiutato a causa della dubbia provenienza della grande
somma. A seguito del fatto l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno
avviato delle indagini; il 28 marzo 2012, a seguito di una trattativa con Mediaset non
andata a buon fine, Fede lascia la direzione del Tg di Rete 4 e anche Mediaset. A
sostituirlo alla guida del Tg è Giovanni Toti.

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