Stefania Sandrelli
Stefania Sandrelli nasce il 5 giugno del 1946 a Viareggio (Lucca). I genitori, Florìda ed
Otello, gestiscono una piccola pensione, e Stefania, sin da piccola, sogna di studiare
ballo e musica presso la scuola del maestro Ugo Dallara, a Genova, proprio come il
fratello maggiore, Sergio, che diventerà un apprezzato musicista. Ma il destino finisce
per assecondare la sua passione per il cinema. Una passione talmente intensa da
indurla a mascherarsi, pur di entrare nelle sale che proiettano film per adulti. Non solo,
Stefania sperimenta le proprie doti di attrice girando dei filmini in 8mm con il fratello.
A soli quindici anni vince un concorso di bellezza nella sua città; è il primo passo che la
conduce verso il mondo del cinema. Un fotografo di passaggio a Viareggio, Paolo
Costa, le scatta, infatti, una foto che finisce sul settimanale "Le Ore". Pietro Germi dopo
aver visto la foto la convoca per un provino, ma aspetta due mesi prima di decidersi.
Nel frattempo Stefania Sandrelli partecipa a due film: "Gioventù di notte" di Mario
Sequi e "Il federale" di Luciano Salce.
Nonostante la delusione per la mancata attesa da parte di Stefania, Germi decide di
chiamarla per recitare nel suo film "Divorzio all'italiana" (1961), poi vincitore di un
Premio Oscar per la migliore sceneggiatura. Nel frattempo Stefania Sandrelli, a soli
sedici anni, si è perdutamente innamorata del cantante Gino Paoli, con il quale vive
un'intensa relazione d'amore.
Germi la scrittura nuovamente per il film "Sedotta e abbandonata" (1964). Per le riprese
del film è costretta a partire per la Sicilia, e la lontananza rende talmente difficile il
rapporto con Gino Paoli, che questi, in un momento di disperazione e annebbiamento
da abuso di alcol, si ferisce con un colpo di pistola. Stefania accorre al suo capezzale, e
la situazione tra i due si riappiana anche grazie alla nascita della figlia Amanda nel
1964; diverrà nota anch'ella nel mondo del cinema, come Amanda Sandrelli,
assumendo il cognome della madre.
La pace tra Stefania e il cantante genovese dura poco: i due si sperano definitivamente
nel 1968. Se la sua vita amorosa si fa difficile, la sua carriera decolla, anche a livello
internazionale, con il film "Il conformista" (1970) di Bernardo Bertolucci. Alla felice
prova con Bertolucci fanno seguito una serie di film importanti come: "C'eravamo tanto
amati" (1974) di Ettore Scola e "Quelle strane occasioni" (1976) al fianco di Alberto Sordi.
Nel frattempo Stefania Sandrelli sposa nel 1972 lo sportivo Nicky Pende, dal quale nel
1974 ha il suo secondo figlio, Vito. Ma Pende è un frequentatore della vita notturna
romana, e il loro rapporto già difficile viene messo definitivamente in crisi dalla breve
relazione di Stefania con l'attore francese Gerard Depardieu, incontrato sul set del film
"Novecento" (1976) di Bernardo Bertolucci. Così si separa da Pende dopo appena
quattro anni di matrimonio.
Da questo momento inizia un periodo complicato, fatto di brevi relazioni con lo
scultore abruzzese Mario Ceroli, con il produttore francese Humbert Balsan e con un
vecchio amico d'infanzia, Dodo Bertolli. Anche da un punto di vista lavorativo l'attrice
fa delle scelte ardite che mettono al centro delle recitazione il suo corpo: gira nel 1983 il
film "La chiave" di Tinto Brass. Il film haun grande successo di pubblico e mostra il lato
più trasgressivo di Stefania, già apparsa in tv in un nudo integrale nel film "Lulu"
(1980) di Mario Missiroli.
Il 1983 è un anno importante anche per la sua vita privata che scopre l'amore, fino ad
allora non dichiarato, di Giovanni Soldati, figlio del famoso scrittore Mario Soldati.
Giovanni fa di tutto per averla nella sua versione televisiva de "I racconti del
maresciallo", tratto dall'omonimo romanzo del padre. Sul set il regista si dichiara, e da
allora i due non si sono più separati.
Dopo l'esperienza de "La chiave", Stefania Sandrelli torna a recitare in film non erotici
tra cui "Mi faccia causa" (1984) di Steno, "Segreti segreti" (1985) di Giuseppe Bertolucci,
"Speriamo che sia femmina"(1986) di Mario Monicelli, "Mignon è partita" (1988) di
Francesca Archibugi, "Per amore solo per amore" (1993) di Giovanni Veronesi,
"Matrimoni" (1998) di Cristina Comencini, "La cena" (1998) di Ettore Scola, "L'ultimo
bacio" (2001) di Gabriele Muccino.
All'inizio degli anni Novanta torna a svestirsi per un ruolo cinematografico,
interpretando la parte di una donna dalla forte carica trasgressiva. Il film, "Prosciutto
Prosciutto" (1992), porta la firma di Bigas Luna, e Stefania recita accanto a Penelope
Cruz e Anna Galiena.
Oltre alle esperienze cinematografiche, Stefania Sandrelli ha anche numerose
esperienze televisive come le tre serie de "Il maresciallo Rocca" e la serie "Il bello delle
donne".
Nel 2010 debutta come regista girando il film biografico "Christine Cristina", in cui la
figlia Amanda Sandrelli interpreta la protagonista Cristina da Pizzano.
Tra le sue fatiche cinematografiche come attrice degli anni 2010 c'è il film "Tutta colpa
della musica" (2011) di Ricky Tognazzi. Film successivi sono "Il giorno in più" (2011, di
Massimo Venier); "Il pesce pettine" (2013, di Maria Pia Cerulo); "Questione di karma"
(2017, di Edoardo Falcone); "Il crimine non va in pensione" (2017, di Fabio Fulco); "A
casa tutti bene" (2018, di Gabriele Muccino); "Brave ragazze" (2019, di Michela
Andreozzi, con Ambra Angiolini e Ilenia Pastorelli).
Nel 2021 partecipa al film "Lei mi parla ancora" di Pupi Avati.
HO SEMPRE CERCATO UN SOLO APPLAUSO,IL PIÙ BELLO: QUALLO DI MIA MOGLIE, CLAUDIA MORI
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