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Tanti auguri super Pippo, il mattatore della tv compie 89 anni

Tanti auguri super Pippo, il mattatore della tv compie 89 anni
Da: Girovagando Pubblicato In: Giugno 07, 2025 Visualizzato: 46

Tanti auguri super Pippo, il mattatore della tv compie 89 anni

Pippo, Pippone, Super Pippo. Basta il nome, perché Baudo fa parte delle nostre vite da sempre: il 7 giugno il decano dei conduttori televisivi compie 89 anni. L’uomo che ha scoperto tutti, per primo sé stesso, il provinciale siciliano di Militello laureato in Giurisprudenza per fare contento il padre avvocato, si è innamorato subito della televisione. L’ha conquistata, è diventato una presenza familiare, ha continuato a dare consigli a tutti. Guidato dalla curiosità e dall’ironia.

Quattro anni fa il presidente Sergio Mattarella lo ha insignito con l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana

L’età c’è, i controlli in in clinica si ripetono e ciclicamente qualche ignobile sciacallo fa circolare la voce che è alla fine. Una volta rispose con un sottofondo di piatti e bicchieri: “Sono al ristorante: le hanno detto che sono morto? Tranquilla, sto bene”.

I record dei Festival di Sanremo, ben tredici edizioni, l’amore per la musica, per le voci speciali (mentore di Giorgia e Laura Pausini, che trionfarono a Sanremo), amico dei grandi, amori da prima pagina. Corteggiato dalla politica, democristiano di ferro, moschettiere della tv con Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Corrado, Pippo Baudo ha attraversato le crisi di governo e i cambiamenti in Rai con uno stile invidiabile. Complice degli ospiti, polemico e orgogliosamente nazionalpopolare, ci ha accompagnato da Domenica in a Novecento, da Serata d’onore a Uno su cento, da Numero uno a Papaveri e papere, da Luna park a Tutti a casa a Fantastico, il super varietà. Nel 1986 sfiora la crisi internazionale per lo sketch del trio Solenghi Marchesini Lopez sull'Ayatollah Khomeini. Lancia Beppe Grillo che pronuncia la celebre battuta sull'allora premier Bettino Craxi, sempre a Fantastico, che gli costò la cacciata dalla Rai ("Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?").

"Con Grillo stavo sempre sul chi va là – ha raccontato Baudo - perché mi accennava solo il tema di suoi interventi. Quando pronunciò quella battuta intervenni subito per dissociarmi. I comici, dissi, qualche volta 'smarronano', vanno fuori del seminato". Sostenitore del servizio pubblico, della pluralità di idee, due anni fa parlando della lottizzazione spiegò che in passato era “una lottizzazione intelligente”.“Dava spazio ai rappresentanti di ogni tendenza politica e quindi era una Rai plurale. Oggi invece c'è la tendenza a volerla controllare, regolare. Il servizio pubblico” spiegava Baudo “deve assicurare a tutti il diritto di parola, deve mettere sul tavolo tutte le carte, poi lo spettatore sceglie quelle che vuole. Non bisogna per forza piacere a tutti ma è necessario che idee abbiano diritto di cittadinanza. Altrimenti si fa un'offesa al pubblico, perché si parte dal presupposto che la gente a casa non sia capace di formarsi una propria idea”. Lui, le idee, ce le ha sempre avute chiarissime.

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