«Ho ucciso il mio cane. Lo odiavo, era inutile. Mia figlia si chiede dov'è»: è bufera su Kristi Noem, la possibile vice di Trump
Kristi Noem potrebbe essersi giocata la candidatura a vice-presidente di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca di novembre 2024. La governatrice del South Dakota ha fatto scoppiare "una bomba" con una rivelazione contenuta nel suo libro autobiografia "Non si torna indietro", letto in anteprima dal Guardian che ha pubblicato alcuni suoi estratti. Avrebbe ucciso un cane definito «non addestrabile» e una capra ribelle in un solo giorno durante una stagione di caccia. I suoi colleghi politici sono rimasti inorriditi davanti alla cruenta confessione, che ha scatenato una bufera mediatica su Noem.
La storia del cane e della capra
Il cane si chiamava Cricket, una femmina setter di quattordici mesi che secondo Noem avrebbe rovinato una caccia al fagiano e ucciso le galline di una famiglia vicina. Nella sua prima uscita, l'animale non avrebbe obbedito ai suoi comandi e avrebbe fatto scappare gli uccelli rovinando la caccia. La governatrice avrebbe provato a calmarla con un collare elettrico ma quando si è fermata in una fattoria accanto casa sua, la cagnolina è corsa verso alcune galline, ne ha azzannate diverse poi ha provato a mordere la proprietaria della fattoria.
«Odiavo quel cane», scrive la politica, riferendo che Cricket era «non addestrabile», «pericolosa» e «meno che inutile...come cane da caccia». Perciò, ha capito che doveva abbatterla. L'ha portata nei pressi di un cumulo di ghiaia nella sua fattoria e le ha sparato.
Nello stesso giorno, Noem descrive come ha deciso di uccidere una capra ribelle, senza nome e non castrata, che rincorreva i suoi figli. Era «brutta e cattiva» e «puzzava di rancido». All'inizio non ci è riuscita poi l'ha ammazzata con il terzo proiettile del suo fucile. Non è tutto. Il racconto di Noem prosegue riportando il trauma della figlia che appena scesa dallo scuolabus ha cercato Cricket per casa senza trovarla e in stato confusionale.
La storia sarebbe stata raccontata per dimostrare che anche in politica la governatrice è pronta a fare qualsiasi cosa «difficile, complicata e brutta», se ritenuta necessaria.
Lo sgomento dei repubblicani
Le reazioni dei politici non sono tardate ad arrivare. «Sono un'amante dei cani e sono onestamente inorridita dall'estratto di Kristi Noem - dice Alyssa Farah Griffin, membro dello staff di Trump - Vorrei non averlo nemmeno letto. I cani sono un dono di Dio. Sono un riflesso del suo amore incondizionato. Chiunque faccia del male inutilmente a un animale perché è scomodo ha bisogno di aiuto».
«Puoi riprenderti da molte cose in politica, cambiare la narrativa, ecc. Ma non per aver ucciso un cane» commenta lapidario su X Meghan McCain, figlio del defunto senatore repubblicano dell’Arizona, John McCain.
I democratici hanno preso la palla al balzo e la campagna per la rielezione di Joe Biden ha twittato le foto del presidente americano assieme al vicepresidente Kamala Harris che interagiscono felicemente con i cani. Il Comitato nazionale democratico ha definito le parole della governatrice del South Dakota come «davvero inquietanti e terrificanti».
Le reazioni degli animalisti
L'organizzazione no-profit a sostegno dei diritti degli animali, Peta, in reazione alla vicenda ha dichiarato che “la maggior parte degli americani ama i propri cani, e sospettiamo che considereranno la governatrice Noem una pazza psicotica per aver lasciato libero questa cucciola turbolento con le galline per poi punirla decidendo di farle saltare il cervello, piuttosto che tentare di addestrarla o trovare un tutore più responsabile che le fornisse una casa adeguata».
Un addestratore di cani da caccia, Dan Lussen, ha detto alla rivista musicale Rolling Stone che un cane di quattordici mesi è un «bambino» che non sa ancora stare al mondo, aggiungendo che «i cani indisciplinati sono il risultato di una mancanza di guida, addestramento o disciplina da parte del proprietario».
La risposta della governatrice
Noem ha ribattuto alle critiche rispondendo su X che ama gli animali «ma decisioni difficili come questa accadono continuamente in una fattoria. Purtroppo, qualche settimana fa abbiamo dovuto abbattere tre cavalli che appartenevano alla nostra famiglia da venticinque anni».
Nello stesso tweet la politica ha usato anche la cattiva pubblicità a suo vantaggio rilanciando l'articolo del Guardian sul suo libro con il commento: «Se volete leggere altre storie vere, oneste e politicamente scorrette che sconvolgeranno i media, ordinate il mio libro».
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