Vannacci e il caso disabili, fastidio nella Lega. Il generale sfida gli oppositori: liti interne, non mi interessano
Quelli che tirano dritto. Matteo Salvini e Roberto Vannacci faranno il loro debutto pubblico insieme domani a Roma, alla presentazione dell’ultimo libro del segretario leghista, Controvento. E si godono la pubblicità gratuita che nessun budget avrebbe mai potuto garantire. Tanto che la Lega fa sapere che per le prenotazioni, ancor prima della sua uscita, si è resa necessaria una ristampa del volume. Però, le critiche alla posizione del generale sui disabili non si fermano. Ieri, lo stesso presidente del Senato, Ignazio La Russa, parlando dalla conferenza programmatica di FdI, ha assestato non uno ma due colpi. Primo: «Buon per lui che non ha un bambino portatore di handicap, altrimenti capirebbe di aver detto una sciocchezza». Per poi aggiungere: «Ma come fa un militare a contestare il suo ministro della Difesa? Per me è più grave di tutto il resto». Un riferimento ad alcune dichiarazioni su Crosetto. Ma da FdI interviene anche il vice capogruppo alla Camera, Alfredo Antoniozzi: «Al generale farei questo gioco: se mettessimo insieme Stephen Hawking, Frankie Delano Roosevelt, io e lui, i due disabili saremmo noi e non i primi due».
Ma il generale, appunto tira dritto. Rilascia una lunga video intervista a Hoara Borselli e ad Affari italiani dice di non aver mai «affermato che bambini e ragazzi disabili dovrebbero stare in classi separate dagli altri. Ho detto che devono stare insieme con gli altri ma che servirebbero impegni peculiari e anche strutture adeguate e dedicate». Il fastidio, però, nella Lega è massimo. Persino il misurato Giancarlo Giorgetti ha ricordato che il generale «non è un leghista». L’interessato fa spallucce: «Sono diatribe interne al partito, le reputo più che legittime ma non mi interessano. Lasciamo che si esprimano i cittadini, quello conta». Eppure, il problema del «corpo estraneo» nella Lega è sentito. Impazzano i meme ma anche le posizioni ufficiali, molte in Veneto, molte in Friuli-Venezia Giulia. Tra cui Valentino Grant. Da Noi moderati, Michela Vittoria Brambilla ritiene che «Vannacci dovrebbe chiedere scusa, innanzitutto ai bambini e ai ragazzi disabili, alle loro famiglie e poi a tutti gli italiani. Se si realizzasse la società che immagina, vivremmo tutti in un incubo».
Ma nella Lega continua a tenere banco un altro tema: sono più i voti che il generale fa guadagnare o quelli che fa perdere? «In questi giorni — racconta un deputato — non facciamo che spiegare a tutti che ci sono le preferenze. E che non è vero che, siccome il generale è capolista, votando la Lega si vota automaticamente anche lui». Un diretto avversario nel Centro Italia, dal Pd, è Nicola Zingaretti: «Bisognerebbe ignorare Vannacci, è la conferma che a Salvini non importa nulla degli italiani e pensa solo a raccattare quattro voti». Da Iv, il capogruppo alla Camera Davide Faraone accusa l’ufficiale di voler ripristinare «ghetti per bambini e i ragazzi disabili».
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