In un recente video apparso sui social una donna ha raccontato, nel corso di uno sfogo aperto al pubblico, che il dipendente di una farmacia l'ha costretta a rivelare pubblicamente la sua malattia prima di fornirle i farmaci prescritti. “Una vera violazione della legge e dei diritti sulla privacy, contro ogni tutela dei dati sanitari”, ha detto.

La protagonista dello spiacevole accaduto è Maggie Perkins, che ha raccontato la sua storia ai suoi follower. Pare che la donna sia andata in farmacia per prendere degli antidolorifici ma che, quando è arrivata al banco per pagare, il tecnico della farmacia l’abbia accolta con una domanda quanto meno antipatica.

"Il tecnico della farmacia mi ha chiesto perché avessi bisogno di quel medicinale. Gli ho spiegato la situazione, ma lui ha fatto finta di non sentire e me l’ha chiesto un’altra volta. E così sono stata costretta a dire ad alta voce quello che avevo, ossia che il farmaco mi serviva perché ho l’endometriosi. Tutti hanno sentito del mio disturbo e non è stato affatto bello”. 

La donna ha poi aggiunto alcune riflessioni personali: “E allora mi chiedo: è così che si tutela la privacy di un paziente? Davvero un tecnico della farmacia è libero di chiedere a un paziente quale sia la sua patologia, obbligando quest’ultimo a dichiararla ad alta voce, di fronte a tutti?”.

"Personalmente - ha poi aggiunto nel corso del video - non ritengo che sia professionale o appropriato che qualcuno che non sia il medico o il farmacista mi chieda e metta in dubbio la validità delle ragioni per cui assumo dei farmaci".

Sì, perché un farmacista e un tecnico svolgono due ruoli diversi in una farmacia: "La differenza principale tra entrambe le professioni è che il farmacista è legalmente autorizzato a consigliare i pazienti sull'uso di farmaci specifici”, ha spiegato l'esperto Justin Shook. “Al contrario, i tecnici farmaceutici preparano e somministrano i farmaci sotto la guida di un farmacista”.