Lavoro circondata da negozi di lusso mentre da due settimane non posso permettermi da mangiare: è una società distopica
Lavorare per pochi spicci, non abbastanza per vivere una vita in qualche modo soddisfacente e per alcuni neppure sufficiente per occuparsi dei bisogni primari come pagare l'affitto e fare la spesa, è una condizione che colpisce ormai diverse persone.
Con la pressante preoccupazione di cosa mettere nello stomaco la sera, ci si guarda intorno e si è circondati dal lusso, da vetrine che mettono in mostra abiti a prezzi stellari e gioielli con brillanti e pietre così grandi da valere più del nostro stipendio di anni.
A volte questa realtà ci appare tanto ingiusta e paradossale da scatenare riflessioni amare sulla società in cui viviamo, come è successo a Mary Jane. Un video pubblicato sul suo account TikTok ha aperto un dibattito in proposito a cui molti hanno partecipato con le proprie esperienze personali.
«Una società distopica»
Una ragazza, Mary Jane, ha pubblicato un video sul suo account TikTok in cui riprende il centro commerciale in cui lavora e, più nello specifico, le vetrine dei negozi di articoli di lusso che la circondano. Sulla clip, scrive una riflessione: «La società distopica del 2024 ha questo aspetto: io lavoro qui full-time e nelle scorse due settimane non mi sono potuta permettere da mangiare».
Louis Vuitton, Gucci, Chanel, Tesla, Tiffany... l'inquadratura si muove da un'insegna all'altra e ci dà il tempo di pensare che c'è qualcosa di sbagliato nella profonda differenza tra la vita di qualcuno che non può comprare del cibo e quella di chi spende migliaia di euro per una borsa.
Diversi utenti hanno raccontato aneddoti legati al pensiero di Mary Jane, aggiungendosi al dibattito e sottolineando l'ingiustizia: «Un mio amico e sua moglie guadagnano poco meno di 200mila all'anno... l'unico motivo per cui possono permettersi un tetto sulla testa è che hanno trovato dei coinquilini». E Mary Jane ha risposto: «Io faccio solo 15-25mila all'anno, ma devo pensare solo a me stessa, è diverso quando si ha un bambino, ancora peggio quando si hanno più figli».
Qualcuno scrive, con amarezza: «Faccio la parrucchiera e da me vengono clienti che sono abbastanza ricchi da vestire firmati dalla testa ai piedi, mentre io riesco a malapena a pagare l'affitto», «Lavoro a tempo pieno da tre anni, ho ricevuto un solo aumento. Per i soldi dell'affitto mi servono tre settimane di turni».
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