Intrattenimento digitale, nella musica domina Spotify: i dati del 2023 confermano il fenomeno
Il mondo dell’intrattenimento è molto cambiato negli ultimi anni ma ha vissuto un’impennata clamorosa nell’ultimo quinquennio, complice anche la pandemia che ha scombinato un po’ di carte in tavola e contribuito alla variazione di un po’ di abitudini.
Quelle legate al mondo dell’intrattenimento hanno vissuto uno scossone un po’ differente rispetto alle altre. La pandemia ha cambiato modo di porsi. Anzitutto ha cambiato i mezzi: se il mobile e l’online prima andavano forti, oggi sono il canale principale. Per tutta una serie di cose: informarsi, divertirsi, svagarsi con la mente. È stata una logica conseguenza delle restrizioni, quella di catapultarsi in un’altra realtà.
L’online va forte, lo streaming da questo punto di vista va fortissimo. Anche quello legato alla musica: certificato ormai il tramonto di YouTube come unico erogatore di contenuti multimediali, Spotify e simili si sono saputi imporre nel variegato panorama dell’intrattenimento musicale del Belpaese. E i dati in chiusura del 2023, come ormai il celebre Wrapped insegna, sono una conferma in questo senso. Tra i servizi musicali si cita Spotify che è un po’ l’emblema di questo nuovo modo di intrattenersi. Il servizio, capace di far fronte anche al colosso di Amazon Audible, ha in mano un 46% di utenti totali, che diventano il 50% se si considera la fascia di età tra i 16 ed i 24 anni: una Generazione, quella Z, che cresce e pasce su Spotify. Inoltre, oltre la metà dei membri della Gen Z ritiene che i podcast disponibili sul servizio siano un modo per connettersi con la cultura contemporanea. È una situazione, quella italiana, del tutto simile a quella che si ha nel mondo. L’aumento tra 2022 e 2023 è stato del 76%: nella sola prima metà del 2023 gli utenti su Spotify hanno ascoltato oltre 560 miliardi di canzoni, 3 miliardi di podcast circa. È la certificazione di un successo senza precedenti.
Spotify è il manifesto, o tale può essere considerato, non solo di una categoria di giovani che stanno cambiando il modo di fruire di determinati contributi, ma anche un po’ l’immagine di un avvenuto cambio di passo e di una svolta radicale verso il mondo digitale. L’intrattenimento è quasi del tutto online, con buona pace di quei pochi che hanno restano asserragliati nelle care, vecchie abitudini dure a morire. L’Italia, da parte sua, può vantarsi di essere la quarta Nazione per consumo di intrattenimento digitale. Anche qui parlano i numeri e una digitalizzazione sempre più diffusa.
Secondo l’Istat la connettività a banda larga è ormai in aumento, così come l’utilizzo intensivo di internet, ormai un riferimento quotidiano per gruppi sempre più eterogenei. È un cambiamento epocale che è guidato dai giovani ma che in realtà riguarda tutti. La definitiva conferma che è avvenuto un radicale cambio d’epoca
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