Gennaro Panzuto: «Il mio impegno? Strappare i giovani dalle grinfie della camorra.» Anche se ogni giorno rischio di morire per il mio passato.
Chi è Gennaro Panzuto: storia vera, moglie, figli, omicidi, arresto e cosa fa oggi
Il nome di Gennaro Panzuto è comparso sui giornali per molti molti anni e come possiamo immaginare non per qualcosa di buono o positivo. In tanti lo conoscono come Genny Il Terremoto e per diverso tempo ha avuto a che fare con la Camorra. Poi, un giorno, è passato dalla parte dello Stato. Ma conosciamolo meglio.
La vita di Gennaro Panzuto
Gennaro Panzuto lo conosciamo meglio, grazie ai giornali e alla televisione, come Genny Il Terremoto che all' inizio del 2021 è tornato nella sua amata terra nonostante non faccia più parte del programma di protezione dello Stato. Ma facciamo un passo indietro. Panzuto è stato uno dei più crudeli affiliati della Camorra e agiva per conto del clan Piccirillo. Le sue azioni sono state spietate ed era infatti il braccio armato dei Piccirillo della sua amata Torretta.
Tuttavia, in quei 180 giorni in cui tutte le sue informazioni erano al vaglio di magistrati, polizia e avvocati, ha tentato più volte il suicidio. Alla fine entra nel programma di protezione testimoni e ci rimarrà per ben 14 anni. Qualcosa però è cambiato e ora Gennaro ha ancora più paura di un tempo.
Gennaro Panzuto, la vita di oggi
Gennaro Panzuto dopo anni al “servizio” della Camorra, ha deciso di collaborare con la giustizia svelando dei segreti molto scomodi. E’ consapevole che nella serie tv Gomorra sia rappresentata alla perfezione quella realtà, anche se in maniera molto romanzata. In un’intervista si è infatti rivolto a tutti loro cercando di fargli capire che quella non è la soluzione a tutti i problemi, anzi
Dal 2021 è rientrato a Napoli insieme alla sua famiglia anche se ogni giorno rischia di morire per il suo passato. Infatti, non facendo più parte del servizio di protezione ogni giorno è esposto ad enormi pericoli. Durante gli anni di collaborazione con lo Stato, Panzuto ha fatto i nomi di tutti quelli coinvolti, compresi i Mallardo, i Contini e i Licciardi, ma ora punta il dito allo Stato. Dopo 14 anni di collaborazione è stato “scaricato” con solamente 30 mila euro.
In un’intervista che aveva rilasciato a I Riformisti aveva raccontato che con quella cifra non può nemmeno fittare una casa anche perché, per ovvie ragioni, le sue referenze non sono delle migliori. Il problema, secondo l’ex killer della Camorra, non è solo un fattore di soldi, ma pensa che l’Italia non sia predisposta a credere che i pentiti possano cambiare. Per questo motivo vengono abbandonati al proprio destino.
Secondo Gennaro, il modello da seguire sarebbe quello degli Stati Uniti dove ai collaboratori di giustizia viene fornita una seconda opportunità. Infatti, gli viene data una nuova identità e un lavoro ad una sola condizione: al primo sgarro si ritorna in carcere con un biglietto di sola andata.
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