«Mia figlia ha una relazione malata, è oppressa dalla gelosia patologica del suo ragazzo. Lui è aggressivo e possessivo, l’ha costretta ad isolarsi dagli amici, la controlla ovunque, pretende di aver mandati video e foto che dimostrino dov’è, spesso la obbliga a saltare la scuola, è entrato persino nel registro elettronico. Mia figlia è totalmente plagiata da lui, lei non lo capisce, ma io ho paura".
Sono le parole di una madre che proprio nelle ore della scomparsa di Giulia Cecchettin, poi uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ha deciso di denunciare la situazione nell'estremo tentativo di salvare la figlia 16enne dall'oppressione del fidanzato 21enne.
Così i giudici del Tribunale di Marsala hanno disposto per il ragazzo l’obbligo di braccialetto elettronico, il divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla fidanzata e il divieto di contattarla con qualsiasi mezzo, telefono, mail, social. Il braccialetto elettronico è stato disposto anche per la ragazza.
“La responsabilità ci ha imposto di intervenire a gamba tesa nella vita privata dei due ragazzi per evitare il peggio”, ha spiegato il procuratore di Marsala Fernando Asaro.
La misura è stata presa nonostante la ferma contrarietà della ragazza, che davanti agli inquirenti ha sostenuto di amare il ragazzo e di agire in piena libertà. Ma le indagini e gli accertamenti sul cellulare della vittima hanno messo in luce una realtà completamente diversa. Per la Procura, una forma di stalking, tanto subdola "da non essere riconosciuta nemmeno dalla persona offesa".