Aprile 18, 2024
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Le tante leggende sulle sue origini, le caratteristiche da apprezzare durante la degustazione e i migliori abbinamenti a tavola
Antico e avvolto dal mistero, il Syrah, vino tra i più diffusi al mondo, è un’etichetta che affascina già dagli istanti che precedono la degustazione. Le sue origini sfumano nel mito e le tante leggende tramandate di generazione in generazione raccontano di radici persiane, siciliane, egiziane o francesi, facendo perdere il senso dell’orientamento. L’Italia è stata però un territorio d’elezione, tanto che oggi i vitigni coltivati tra la Sicilia, il Lazio, la Puglia, la Toscana e il Piemonte offrono tutti prodotti d’eccellenza. Ripercorriamo allora la lunga storia di questo rosso, le sue caratteristiche uniche e i migliori abbinamenti a tavola. Ripercorriamo allora la lunga storia di questo rosso, le sue caratteristiche uniche e i migliori abbinamenti a tavola.
Le origini del Syrah , vino (forse) persiano
Il Syrah, vino rosso oggi prodotto in tutto il mondo, dovrebbe affondare le sue radici ai tempi dell’antica Persia nella città di Shiraz, da cui deriverebbe anche il suo nome.
Secondo un’altra leggenda, però, potrebbe essere nato a Syracousai, la Siracusa fondata nel VIII secolo a.C. dai coloni greci di Corinto. Più nello specifico, dovrebbe essere stato l’imperatore Marco Aurelio Probo alla fine del III secolo ad averlo introdotto sull’isola, nell’ambito di un processo di importazione di vitigni esteri. Il Syrah sarebbe dunque arrivato dall’Egitto, dove una terza tradizione tramandata per via orale dice che Cleopatra ne andasse ghiotta.
Un quarto racconto, tuttavia, complica ulteriormente la ricostruzione della storia di questo rosso. Si narra infatti che il vitigno sarebbe arrivato in Europa nel XIII secolo
attraverso la Francia. In particolare, dovrebbe essere stato trapiantato nel Tain-l’Hermitage, nella regione del Rodano-Alpi, grazie ai Crociati di rientro dal Vicino Oriente. In ogni caso, è certo che il Syrah era già largamente diffuso sul Vecchio Continente nel Medioevo.
Il vino Syrah in Italia
Al netto di leggende, ipotesi più o meno accreditate e racconti popolari, il Syrah, vino tra i più antichi e pregiati, ha trovato terreno fertile in Sicilia. Grazie al clima caldo, l’isola vanta oggi la maggior superficie vitata al mondo e il vitigno riesce a crescere rigoglioso producendo uve di eccellenza. Da qui si è poi diffuso anche in Toscana trovando spazio nella zona di Cortona, contraddistinta da un clima mediterraneo e da un suolo ricco che permette di dar vita al Cortona DOC Syrah e di migliorare la qualità del Chianti attraverso attente miscele.
Le prime testimonianze del vino nel Belpaese risalgono solo al 1828, anno in cui compare in una collezione dell’ampelografo Giuseppe Acerbi. Mezzo secolo dopo, è invece il marchese Incisa della Rocchetta a descriverlo in un testo definendolo come Serine-Syrah e Syrah dell’Ermitaggio.
Da ultimo, il vitigno è oggi diffuso anche nella regione dell’Agro Pontino nel Lazio, mentre in Puglia e in Piemonte vengono prodotti rispettivamente il Syrah del Tarantino IGT e la DOC Syrah.
Le caratteristiche del Syrha , tra i vini più diffusi al mondo
Con la sua enorme diffusione in tutto il mondo, parlare di vino Syrah al singolare potrebbe essere fuorviante. Tra i tanti prodotti d’eccellenza è tuttavia possibile riscontrare caratteristiche comuni che danno la possibilità di dedicarsi a degustazioni riconoscibili, apprezzando al contempo sfumature e sentori inediti a ogni calice.
Il vitigno Syrah, ad esempio, sviluppa grappoli medi e compatti dalla forma conica, con acini di piccole dimensioni, sferici e con buccia spessa in un colore intermedio tra il nero e il blu profondo. Arriva poi alla piena maturazione a stagione piuttosto avanzata e riesce a raccogliere aromi e bouquet solo in presenza di clima caldo, con una buona esposizione al sole.
Una volta raggiunta la bottiglia, invece, il Syrah è un vino di struttura contraddistinto da una buona acidità e morbidezza. La sua tonalità è un rosso rubino intenso che può virare verso il granata con l’invecchiamento. Al naso si propone con sentori ricchi e complessi che rimandano alla frutta rossa matura, alle spezie e al cioccolato. Sul palato, infine, è caldo e rotondo, con un finale persistente.
Come servire e abbinare il vino Syrah
Per apprezzare tutte le caratteristiche del vino Syrah appena descritte, l’etichetta deve essere servita a una temperatura compresa tra i 16 e i 18 gradi, arrivando fino a 20 gradi per le bottiglie più mature. I bicchieri devono invece essere calici ampi, così da favorire l’ossigenazione e la dispersione degli aromi più pungenti prima del sorso.
Data la sua complessità, il Syrah può essere abbinato ai sapori più intensi, in menù a base di carni rosse, selvaggina, piatti speziati e formaggi stagionati. Si presta quindi ad accostamenti con le grigliate, le cotture prolungate e gli stufati.
La sua acidità può poi controbilanciare la dolcezza e la sapidità di salumi quali il prosciutto di cinta senese, il capocollo e la coppa durante gli aperitivi.
Articolo scritto da collaboratori esterni