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Cosa succede al tuo corpo quando smetti di mangiare carboidrati
  Aprile 16, 2024     Assistenza Marketing  

Croce (di pane) e delizia assoluta di ogni dieta che si rispetti. Perché un regime (minaccioso) o un equilibrio alimentare comunque dipendono da una specifica inamovibile: non eliminare i carboidrati completamente, perché mancherebbero dei nutrienti essenziali, ma tagliarli comunque in base alle nostre necessità di nutrizione. (Per questo sarebbe sempre bene consultare un nutrizionista o un dietista per sapere con certezza quanti carboidrati dobbiamo consumare in base al nostro stile di vita). Cosa succede al corpo quando si smette di mangiare pane, pasta & co, vale a dire si evitano i carboidrati in quantità eccessive, all’inizio può essere una vera meraviglia. Ma ogni apparente miracolo i suoi rovesci della medaglia, e le conseguenze dei carboidrati in meno ci sono.

Eliminare i carboidrati fa bene = sì/no

La risposta è duplice. Quando si smette di mangiare carboidrati si ha la sensazione di stare meglio. Ci si sente più leggeri e si ha l’ìillusione che ci si sgonfi progressivamente. Il che è in parte vero: semplificando molto, i carboidrati raffinati come i farinacei, il pane bianco e la pasta spesso tendono a stimolare la produzione di insulina, che tende a trattenere più acqua. Quando non si mangiano carboidrati questa acqua in eccesso della quale il corpo non ha bisogno, viene smaltita. Per questo si crede di dimagrire, ma in realtà è in processo ben più complicato. In linea generale ridurre il consumo di carboidrati raffinati può far stare meglio.

Smettere di mangiare carboidrati fa dimagrire = non proprio

Vedi sopra: un taglio drastico dei carboidrati può far sentire meglio, ma da lì a perdere peso ce ne vuole un bel po’. L’eliminazione dei grassi, per quanto parziale, avviene davvero perché in mancanza di carboidrati il corpo va in chetosi, vale a dire che inizia a intaccare i depositi di grasso per recuperare energia (sempre semplificando molto). Quindi sì, in effetti è vero che si può perdere un po’ di grasso con una dieta low carb: alcune delle diete più famose (benché controverse) come la Dukan o la Keto si basavano fondamentalmente su questo principio. Ma per dimagrire davvero serve controllare i nutrienti in equilibrio e non fare di testa propria. Perché un piatto di pasta, obiettivamente, non è il male del mondo.

Smettere di mangiare i carboidrati = NO senso di fame

Sembra strano, ma i carboidrati per il nostro corpo funzionano un po’ come una droga legalissima. Vale a dire, più ne mangiamo più ci viene voglia di consumarli, e senza accorgercene aumentiamo le porzioni fino a farle diventare pantagrueliche. Invece dovremmo attenerci a dosi OPS ben più ristrette, e abbondare invece liberamente con verdure (ad esempio le crucifere sono fantastiche per non appesantirsi) e frutta di stagione, in grado di “riempire” senza andare ad alterare del tutto la nostra quota carbs. Ciononostante, non cantare vittoria: la mancanza di fibre da cereali potrebbero causarti costipazione e problemi intestinali.

Le conseguenze del no-carbs = sei stanchissimo (e l’alito è tremendo)

Purtroppo è vero. Tanto sono demonizzati perché ritenuti responsabili della pancetta in eccesso, quanto invece sono la primaria benzina per la nostra energia e attività fisica. I carboidrati vengono immagazzinati nel nostro corpo sotto forma di glicogeno, fonte primaria di carburante per il nostro cervello e per tutte le azioni che ne conseguono. Quando il corpo va in chetosi, l’energia prodotta dalla bruciatura dei grassi è a rilascio molto più lento rispetto a quella derivante dall’assunzione dei carboidrati. Sarai un po’ rallentato, con l’impressione di avere una febbre a 37° continua. E in più devi aggiungerci un alito molto pesante, dovuto alla chetosi, che nulla potrà eliminare. Se non modificare la tua dieta e tornare a mangiare le giuste dosi di carboidrati. Pizza?




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