Un ritorno sulle scene segnato dalla musica, ma anche da una vicenda personale difficile da ignorare. Alex Britti, in conferenza stampa per presentare il nuovo singolo "Solo una volta" con Clementino e l’atteso live del 22 giugno alle Terme di Caracalla, si è trovato a dover rispondere su un tema molto più delicato: il processo che vede coinvolta la sua ex compagna, Nicole Pravadelli, madre del loro bambino di 8 anni.

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«Non voglio dire niente di questa vicenda, perché parliamo di mio figlio. È una storia brutta e complicatissima. Le indagini sono in corso», ha dichiarato con fermezza l’artista, visibilmente provato.

Britti spiato dalla ex moglie
I fatti risalgono al 2022, quando la donna — oggi 34enne — avrebbe spiato Britti con un dispositivo per il controllo a distanza dei bambini, nel tentativo di raccogliere elementi per ottenere l’affido esclusivo del figlio dopo la separazione. Una scelta che ha portato all’apertura di un procedimento penale per interferenza illecita nella vita privata

Nonostante la delicatezza della situazione, Britti ha cercato di riportare l’attenzione sul piano artistico. Il progetto Feat.Pop, che reinterpreta i brani di It.Pop in duetto con artisti contemporanei, prosegue senza fretta: dopo il duetto con Marco Mengoni, è il momento di Solo una volta con Clementino. «Sarà un percorso graduale. Potrebbero volerci sei mesi o più, ma non ho fretta. Non devo dimostrare nulla», afferma.

«Non mi vogliono a Sanremo»
E sull’assenza dal Festival di Sanremo, il cantautore non nasconde l’amarezza: «Mi sono proposto più volte, ma non mi vogliono. Pago il fatto di essere un indipendente, senza major alle spalle, e il mio modo di fare musica oggi è fuori moda». Infine, una riflessione amara sul cantautorato contemporaneo: «Lucio Corsi? Sì, è bravo, è un cantautore, ma un cantautore di oggi: molto Instagram. Arriva prima il suo personaggio, la sua faccia truccata di bianco, c'è un grande lavoro anche di immagine. Io faccio parte di un'altra generazione e se mi parli di cantautori non penso a Lucio Corsi: e voglio continuare a pensare a De Gregori».

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