
«Essere onesta o Essere furba? Cosa insegnare a mia figlia per il suo futuro?»
Caro Presidente del Consiglio,
anzi, Cara Giorgia: siamo coetanee, entrambe lavoratrici e madri di una bambina, nate nel 1977, alte uguali e bionde, ho vissuto a Roma per un po' quando ero piccola e magari abbiamo fatto castelli di sabbia insieme a Ostia; mi sento quindi sufficientemente vicina per "meritarmi" il diritto di chiamarti per nome!
Siamo cresciute negli stessi anni e, immagino con i medesimi valori che ci hanno trasmesso i nostri padri: la famiglia, il sacrificio e l'onestà. Io di queste tre cose ne ho fatto il mio mantra, come probabilmente lo hai fatto tu ma, oramai, mi ritrovo sempre più spesso a chiedermi se siano valori ancora attuali. Mi domando con forza cosa debba insegnare a mia figlia di 6 anni, se essere onesta o se essere furba. Se fare sacrifici o se sacrificare gli altri perché a me, davvero, sembra di essere anacronistica e "boomer" quanto mai coi miei 4 valori inutili che, pare, non servano più a nulla.
Non è una critica a Te o al governo; ti ho scelta, votata e voluta dove sei e, so bene che le rivoluzioni non si facciano in un giorno ma, vorrei solo portare alla luce delle cose che sicuramente sembrano piccole ma che, moltiplicate per le migliaia di persone come me, diventano immense.
Le cose grandi, fino ad ora fatte da Te, sono lì da vedere e nessuno le discute ma, a volte, quelle piccole, che abbracciano i bisogni di tutti, sono quelle che muovono pesi immani...io l'ho imparato dalle formiche!
Ho voglia di raccontarti qualcosa e magari, un giorno, potrà essere uno spunto...
Qualche giorno fa, ho letto che, per incentivare il rientro dei capitali in Italia, verranno dati dei mini scudi fiscali, delle deleghe che eviteranno sanzioni. Questa è sicuramente una mossa molto strategica, ne comprendo bene il fine così come ne ho sempre compreso quello legato alle "rottamazioni" delle cartelle esattoriali che negli anni ho visto ma, mi domando: quando invece, un aiuto concreto alle persone (e sono tante) oneste, che lavorano e pagano le tasse fino all'ultimo centesimo? Ma, va beh, non voglio fare demagogia, ti dico invece cosa mi è accaduto.
Io sono, da sempre, una lavoratrice dipendente; le tasse le pago: tutti i mesi con le mie buste paga, a fine anno con il conguaglio sul cedolino, e, a luglio e a novembre tramite sostituto d'imposta mi vengono prelevate le somme derivanti dal 730 che regolarmente presento. Pago fino all'ultimo, senza nemmeno domandarmi troppo se sia equo o meno ciò che verso.
Adesso ti faccio ridere...
Succede che, nel 2021, il mio datore di lavoro sbagli la compilazione del mio CUD (relativo ai redditi del 2020), ovvero non indichi in esso i codici giusti dei prelievi che mi sono stati effettuati nelle buste paghe, per il pagamento dell'IRPEF a me spettante.
Lo scopro 14 marzo di quest'anno, quando, l'Agenzia delle Entrate mi invia una raccomandata nella quale mi richiede nuovamente il pagamento dell'IRPEF (€ 2.400,00 mal contati) in quanto non riportati i codici corretti dal mio datore di lavoro. Il pagamento deve essere fatto entro 30 giorni. Io sono tranquilla e fiduciosa perché le tasse le ho pagate e così recupero immediatamente le buste paghe dalle quali si evince inequivocabilmente ch i versamenti siano stati effettuati e faccio aprire una CIVIS dal mio commercialista convinta, ingenuamente, che nel giro di pochi giorni si possa risolvere l'equivoco.
Fa ridere già così, vero?!!!
A pochi giorni dalla scadenza del pagamento, l'11 aprile, non essendoci ancora esiti della CIVIS, mi reco personalmente presso gli uffici dell'Agenzia delle Entrate spiegando e portando con me tutta la documentazione attestante il fatto che io abbia già versato quanto dovuto. L'impiegato comprende perfettamente la situazione e mi dice di stare tranquilla perché sicuramente ho ragione e deve solo essere fatta una riconciliazione. Mi domanda di recuperare gli estratti conto della banca in modo da attestare anche il fatto che, effettivamente l'azienda mi abbia bonificato le somme dei due stipendi in oggetto, uguali alle buste paghe e non mi abbia erogato soldi in più (evito di commentare questa richiesta...), cosa che faccio e nello stesso pomeriggio torno all'Agenzia delle Entrate portando anche gli estratti conto richiesti.
Tu probabilmente immaginerai che la cosa si sia risolta subito, come pensavo io d'altronde...invece no! Mi viene detto che la pratica deve comunque essere lavorata e che ci vorranno un paio di settimane, tempistica che supera la scadenza dei 30 giorni; quindi mi viene caldamente consigliato di rateizzare l'ammenda, ma di pagare perché altrimenti, Equitalia, non perdona e manda una cartella maggiorata del 30% (manco i peggiori usurai!). Quindi rateizzo ed inizio a pagare rassicurata sul fatto che in pochi giorni la cosa si sarebbe chiusa ed avrei potuto fare istanza di rimborso.
Invece no! Nel frattempo riesco a far correggere il CUD errato dal mio ex datore di lavoro (impresa titanica nonostante sarebbe un mio legittimo diritto quello di avere il CUD corretto) e, i primi di maggio mi reco nuovamente presso gli uffici, e, sempre nuovamente, vengo rassicurata, addirittura dal direttore dell'ufficio di competenza che bonariamente mi sorride perchè, a maggior ragione avendo portato il CUD corretto, sicuramente, nel giro di pochissimi giorni, avrei ricevuto un'email che mi avrebbe dato ragione. Mi ha detto testualmente: "Stia tranquilla che la rata del 14 luglio, non la pagherà, al massimo entro una settimana risolviamo tutto"
Secondo te com'è andata...? Te lo racconto: ovviamente speranze nuovamente disattese, a 20 giorni dalla scadenza, non avendo ancora avuto risposte, chiedo al commercialista di riprovare a controllare la CIVIS che nel frattempo giaceva ancora lì senza esiti, riesce però a parlare con una "dottoressa" che gli domanda una mia autocertificazione nella quale io attesti il fatto che, le buste paghe da me fornite, siano una copia conforme all'originale (nuovamente soprassiedo sui commenti...), cosa che prontamente ho inviato. Mi è stato detto che quella sarebbe state risolutiva per la questione e che avrebbero chiuso il tutto. Il risultato? Che ho pagato anche la seconda rata e, ad oggi, ancora questa pratica non è stata chiusa quando: è evidente, in tutto e per tutto, il fatto che io abbia pagato correttamente le tasse, che di errori non ne abbia commessi e che, se proprio a qualcuno si fossero dovute fare delle rimostranze, questi era il datore di lavoro e non certo me in qualità di dipendente.
Mi hanno detto di mettermi il cuore in pace, che pagherò anche la rata di ottobre, e così fino alla fine. Una volta che avrò, nuovamente, saldato tutto allora arriverà la chiusura della faccenda e l'Agenzia delle Entrate attesterà la mia ragione. A quel punto potrò fare istanza di rimborso e, forse, dopo 2/3 anni, mi verranno restituiti i soldi che, indebitamente ed impropriamente, mi saranno stati tolti. Devo dire che è un ottimo stratagemma per auto-finanziarsi a tasso 0, moltiplicato per il numero di contribuenti ai quali vengono fatte queste "porcate" (non trovo altri aggettivi, scusami), ipotizzo si abbia un risparmio davvero importante sul costo del denaro.
Mi hanno detto che sono stata stupida, che non dovevo nemmeno iniziare a pagare rateizzando, perché tanto, prima di avere davvero dei problemi, sarebbe arrivata la mia "assoluzione", o comunque una rottamazione di cartelle. Mi hanno detto che sono stata stupida perché l'Agenzia delle Entrate ci prova, proprio perché poi, ingenui come me si spaventano e pagano e invece non si dovrebbe pagare...che adesso che "ho svegliato il can che dorme", devo andare avanti a pagare le rate di tasse che ho già versato ma che, se non mi fossi lasciata intimorire, non mi sarebbe successo nulla. Ma io sono stupida, cresciuta con valori obsoleti per i quali, l'onta di una cartella esattoriale, non è ammessa e quindi pago anche se non dovrei. Mannaggia a me che sono nata nel 1977...
Alla fine però è poca cosa vero? Alla fine sono "solo" 2.400,00 € che un giorno mi verranno restituiti (senza ovviamente gli interessi del 30% che mi avrebbe chiesto Equitalia), fa niente se li ho già versati 3 anni fa...nel frattempo, mentre aspetto, faccio un piccolo sacrificio per il mio Paese e lo aiuto a finanziarsi senza interessi!
Te ne racconto un'altra Giorgia...senti questa che è forte!
L'anno scorso, la multinazionale per la quale lavoravo (si, proprio quella che mi ha sbagliato il CUD...il destino a volte!), viene assorbita da un'altra e, come spesso accade in queste fusioni, tutto il personale della business unit italiana, viene lasciato a casa. A maggio mi trovo quindi senza lavoro, con un accordo sindacale in mano e la possibilità di richiedere la Naspi. Che fortuna mi dico! Un migliaio di euro al mese riesco a portarli a casa mentre cerco un altro lavoro! Vedi che, alla fine, tutte le tasse che pago a qualcosa servono? Mi rimbocco le maniche e, il primo di ottobre riprendo la mia vita professionale da dove si è interrotta e riconquisto il mio ruolo in un'altra multinazionale!
Che bello, pensa: un manager donna, di 46 anni, con una bimba di 6...non era facile ricollocarsi in così pochi mesi! Tu, penso possa capire molto bene questa condizione; ero orgogliosa e di nuovo piena di fiducia e...invece, un'altra volta mi sono sentita dire che sono stata stupida...
Lo sai perché? Perché l'anno passato io ho avuto 3 CUD, attenzione, non ho guadagnato più di quello precedente, anzi: tra. Il licenziamento e la naspi, ho percepito ovviamente un reddito inferiore ma...ho avuto 3 CUD!
E io mi sono chiesta anche, ma che ci posso fare con 3 cud? Potevo mangiarli? Potevo darli in cambio della rata del mutuo? Potevo venderli all'asta? Perché, Giorgia, io ho scoperto che i CUD, sono preziosissimi! Valgono un sacco di soldi, più di quelli che normalmente percepivo lavorando. I miei 3 CUD che ho collezionato l'anno passato, mi sono costati tantissimo. Ti ricordi i miei 2.400,00 € che ho pagato di IRPEF (e che sto ingiustamente ripagando...) e che tutti gli anni sono più o meno quelli? Ecco, si sono trasformati in quasi 8.000,000 € e, perché? Non perché abbia guadagnato di più, ma solo perché ho avuto il CUD del datore di lavoro che mia ha lasciata a casa, quello dell'INPS che mi ha dato più o meno 3.000,00 € di NASPI e quello del nuovo datore di lavoro che mi ha assunta ad ottobre! Insomma Giorgia, ho scoperto che non sono importanti i soldi che guadagno ma i CUD che colleziono! Non so bene a cosa servano, ma un giorno forse lo scoprirò e allora sì che li farò fruttare bene!
Sai cosa mi sono sentita dire? Che sono stupida, perché è stato il 3° CUD a fregarmi, che dovevo mettermi d'accordo con l'azienda, che dovevo iniziare il contratto di lavoro dal primo di gennaio e nel frattempo "scoccare" la Naspi! Oppure che non avrei dovuto richiedere la Naspi perché, se lo stato di da 1, poi viene a chiederti 5...e ancora una volta mi sono sentita stupida anziché orgogliosa di aver fatto le cose bene, di non aver fatto giochetti, di non aver "scroccato"...sono una stupida perché oggi pago carissima una cosa che ancora non ho capito.
Giorgia, voglio dirtene un'altra...
Lo conosci bene il "sacrificio" che la cara presidente della BCE ha nuovamente chiesto vero? Questa nuova impennata dei tassi, per aiutare a diminuire l'inflazione (poi, se qualcuno un giorno riuscirà a spiegarmi il perché, nonostante l'inflazione sia bassissima, il caro vita non sia mai stato così alto, gliene sarò grata)...secondo la BCE, strozzinare la gente servirà, non ad ingrassare le banche ma ad aiutare le persone meno abbienti, come, non l'ho capito, ma tanto, non possiamo farci nulla.
Ok, allora ti racconto la mia esperienza: nel 2006, con fatica e sacrificio, mi sono comprata una casetta dove vivevo da sola, facendo un ovvio mutuo. Quando mi sono sposata sono andata a vivere a casa di mio marito e la mia non l'ho venduta.
I nostri padri Giorgia...i nostri padri ci hanno insegnato che il mattone è sempre un investimento e quindi, perché vendere? (tra l'altro, nel frattempo, dopo la Lehman Brother il mio bilocale sfigato, in un paesino della provincia pavese aveva perso il 40% del suo valore)
Così, metto in affitto la casa, con regolare contratto, perché mio papà mi ha insegnato a fare le cose per bene e, non ci guadagno nulla ovviamente ma almeno, all'incirca, la casa si paga da sé e, prima o poi avrò un immobile pagato che mi darà un piccolo reddito (...ma piccolo...dove vivo io puoi immaginarti a quanto ammonti il canone di un bilocale!). Poi, nel 2016, resto incinta, mi capita un altro bilocale sfigato nel mio paesino della bassa ad un prezzo davvero interessante e...lo sai com'è: sei incinta, pensi alla tua bambina che deve venire al mondo e le vuoi dare tutto, hai gli ormoni a 1000...Così faccio un altro piccolo investimento per lei, per darle qualcosa quando sarà maggiorenne. Accendo un altro mutuo e metto in affitto, sempre con regolare contratto, così, mentre io lavoro e spero che gli inquilini mi paghino e non si rompano caldaie e serramenti, piano piano le case si pagano, e un giorno la mia bimba avrà qualcosa che la sua mamma avrà costruito per lei.
Prima dell'aumento dei tassi, i canoni di affitto, per quanto bassi, mi coprivano rata del mutuo, le spese condominiali e l' IMU (nel mio piccolo, tra tasse e interessi, sono un'ottima contribuente!!!), poi mi restavano da versare le tasse per la cedolare secca ed eventuali spese extra ma, almeno con il grosso, riuscivo a starci dentro. Sai invece come funziona oggi? I canoni di affitto non mi pagano più nemmeno le rate del mutuo. Non posso alzarli perché con la cedolare secca non mi è concesso, non posso vendere le case perché, la legge degli affitti, che in Italia risale al 1978 (quando nemmeno si pagavano le tasse!), tutela in toto gli inquilini che, ovviamente esercitano il loro diritto di restare (nel mio caso almeno altri 3 anni), ed io non ci sto più dentro a pagare tutto ma non ho scelta. Così pago gli interessi folli dei muti (sto cercando di avere appuntamento da 4 differenti banche per provare con una surroga ma...sono sotto organico e hanno troppe richieste per lo stesso motivo e nemmeno rispondono più al telefono!), le tasse sull'affitto, l'IMU, le rate dell'IRPEF già pagata nel 2020 ma che mi hanno chiesto nuovamente, le rate delle tasse di quest'anno perché, brutta persona che sono: è saltata per aria l'azienda dove lavoravo, mi sono permessa, non solo di chiedere la NASPI ma ho anche avuto l'ardire di rimettermi a lavorare, a produrre, a versare contributi e tasse, tutto nello stesso anno! Pago Giorgia, pago e basta, lavoro come una matta e l'unica cosa che faccio è pagare.
Lo sai cosa mi hanno detto, vero?... Che sono stata stupida, che dovevo affittare in nero, o con un contratto di comodato d'uso gratuito...che potevo tenermi la residenza nel mio bilocale sfigato così, oltre a non pagare le tasse sull'affitto continuavo pure a scaricare gli interessi del mutuo ed oggi, dei tassi alzati dalla BCE, me ne farebbe fregato molto poco!
E, la sai una cosa Giorgia? Hanno ragione loro, sono stupida davvero. E quindi, oggi io, a mia figlia, cosa dovrei insegnare, ad essere stupida o ad essere furba? Perché una volta la distinzione era tra onesti e disonesti, oggi invece, nel nostro Paese, è tra stupidi e furbi...
La mia è una storia come tante, come migliaia, non è una tragedia umana, non sono in mezzo ad una strada e mia figlia mangia bene e sano tutti i giorni. Ma non è giusto! E sai quante altre cose vorrei e potrei raccontarti, a partire dagli spacciatori che ho sotto casa da 15 anni e che oramai mi sono rassegnata ad avere, girando la testa dall'altra parte per non rischiare di essere minacciata mentre porto in bicicletta la mia bambina?...Tante, troppe storie. E la cosa brutta è proprio questa: il sentimento di rassegnazione che oramai ho nei confronti di quello che non sento più il mio Paese.
Non muore nessuno se per i prossimi due anni non porto mia figlia in vacanza, se limitiamo le gite ai parchi di divertimento, le cene al ristorante, il cinema. Io vivo anche senza andare dal parrucchiere e, quello che mi ha insegnato mio padre, ovvero "pagare", riuscirò a farlo come ho sempre fatto ma...come me, lo fanno altre migliaia di italiani. E tutte quelle vacanze mancate, quelle cene non fatte al ristorante, quei giri a Gardaland rimandati, la piega dal parrucchiere che non si fa più... alla fine pesano. Pesano come macigni perché, è vero che io sono una formica per l'Italia, ma insieme a tutte le altre formiche come me, muovevamo lentamente ma inesorabilmente quel macchinoso e pesante marchingegno che era l'economia del nostro Paese.
Io ci ho provato Giorgia, con tutta me stessa, per 46 anni ce l'ho messa tutta per fare bene nel mio piccolo, per fare investimenti, per darmi da fare (tanto...non sai nemmeno quanto), per fare sacrifici, per essere una brava persona ma sono arrivata alla triste conclusione che ho sbagliato tutto, che sono solo una stupida. Ho perso la fiducia e siamo in troppi ad averlo fatto.
Grazie per avermi letto